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Partito Democratico - Emilia-Romagna
  domenica 24 novembre 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
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Vasco Errani candidato del PD alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna

14 novembre 2009

Pubblicato in: Attualità

Allegati 1 - il dispositivo approvato dall'Assemblea regionale del PD Emilia-Romagna
2 -
la nuova Direzione regionale del PD Emilia-Romagna
3 -
La nuova Commissione di garanzia del PD Emilia-Romagna
4 -
La relazione di Stefano Bonaccini
5 -
Il discorso di Vasco Errani

Lucia Mirti, neo Presidente dell’Assemblea regionale del PD, ha aperto i lavori certificando i risultati delle Primarie del 25 ottobre (consulta i risultati) e la nomina a Segretario regionale di Stefano Bonaccini (leggi l’intervento di Lucia Mirti). Prendendo la parola, Stefano Bonaccini (leggi la sua relazione) ha esordito ringraziando i quasi 400.000 elettori recatisi a votare alle Primarie in Emilia-Romagna, e quindi ha impostato la sua analisi a partire dai contesti internazionale e nazionale. Viviamo una crisi di sistema, sociale e culturale oltre che economica – ha dichiarato – e ad essa il governo italiano non sa dare risposte, rifugiandosi in un violento attacco alle istituzioni cui si accompagna una fiction agevolata dalla scarsa libertà di informazione. Se è quindi vero che tutte le difficoltà del Paese restano sul tappeto, lo è anche che a livello culturale la destra detiene una oggettiva supremazia, tanto che, secondo Bonaccini, “il vero problema non è Berlusconi, ma il berlusconismo”. “Partendo in salita”, visto l’evidente squilibrio dei mezzi, il primo compito del PD è di rispondere non attraverso contro-slogan e frasi di circostanza, quanto piuttosto puntando su una laboriosa capacità di analisi dell’esistente, cui seguano parole d’ordine e proposte precise. Tra queste, ha affermato il Segretario, centrale deve essere il tema del lavoro e della sua dignità, anche per chi, come i giovani e i cittadini immigrati, è al momento escluso da qualsiasi forma di tutela e garanzia. Ed è anche su questi aspetti che dall’Emilia-Romagna possono arrivare fondamentali contributi: la capacità della Regione di rispondere alla situazione attuale con misure capaci di estendere il welfare e innalzarne la qualità (il Segretario ha citato, tra gli altri, il patto contro la crisi o il recente bando-casa per le giovani coppie) dimostrano come il nostro territorio sia in grado di affrontare la crisi coniugando sempre e comunque i principi di solidarietà e uguaglianza.

Per questo, ha proseguito Bonaccini, il PD E-R propone di ricandidare per la terza volta Vasco Errani alla Presidenza della Regione. “Pensiamo che Errani e la sua Giunta abbiano tutte le carte in regola per continuare a proiettare l’Emilia-Romagna nel futuro", ha affermato, e a sostegno di ciò parlano chiari gli interventi su alcuni ambiti chiave per uscire rafforzati dalla crisi, quali ad esempio la green economy, le infrastrutture, le misure a sostegno della ricerca e dei saperi, e ancora il forte impegno sulla coesione sociale per garantire diritti essenziali come l’istruzione, la salute e l’assistenza. Quanto al partito, ha aggiunto, in vista del voto regionale occorrerà promuovere un grande sforzo programmatico, partendo dalla massima apertura e accoglienza di idee e proposte in tutti i territori, per una elaborazione da presentare ai futuri amministratori prima del voto. Tra le parole d’ordine, il Segretario ha indicato il tema della sicurezza e della legalità (anche “sbugiardando il Governo e la Lega sulle tante promesse cui sono poi seguiti i tagli alle forze dell’ordine e il palliativo delle ronde”), la difesa dei lavoratori e delle imprese, e quelle della scuola pubblica e dell’ambiente, entrambi oggetto di una vera e propria opera di distruzione da parte della destra. Ugualmente, ha aggiunto, occorrerà dire con forza che il Governo ha tanto parlato di federalismo, ma alla fine ha tagliato risorse agli enti locali, minando ancor di più il welfare e limitando addirittura la loro autonomia, impedendogli di investire soldi e risorse di cui disporrebbero, per rispondere alla crisi.

Su questi temi Bonaccini ha annunciato una campagna di mobilitazione straordinaria, che sarà promossa nel primo weekend di dicembre in tutti i territori dell’Emilia-Romagna. Ad essa seguirà in parallelo un lavoro di ulteriore radicamento del PD, attraverso l’apertura di nuovi circoli nei luoghi di lavoro e di studio, venendo così incontro a quanto auspicato anche dal Segretario nazionale Bersani, e instaurando una relazione costante con tutti gli elettori del 25 ottobre, ma anche, ha aggiunto il Segretario, con chi era venuto a votare nel 2007 e poche settimane fa ha scelto di non farlo. “Dobbiamo lavorare uniti e col massimo impegno fin da subito per costruire un partito democratico, popolare, radicato, organizzato, aperto e federato – ha concluso Bonaccini – ma perché ciò avvenga serve molto più del partito di un leader, quanto una sua gestione plurale e massimamente partecipata, ed è per questo che rinnovo la mia proposta a Mariangela Bastico e Thomas Casadei ad entrare a far parte dei gruppi dirigenti che provvederemo a nominare nei prossimi giorni”.

Invito che è stato prontamente accolto dagli altri due candidati alla Segreteria regionale del PD nelle scorse Primarie. Commentando l’alta affluenza al voto del 25 ottobre, Mariangela Bastico ha parlato di “data di nascita per un partito finalmente plurale e unito, e perciò capace di essere più radicato”. La Senatrice ha manifestato il massimo impegno a collaborare per la costruzione di un partito regionale che si ponga due obiettivi principali: vincere bene le elezioni regionali, puntando sulla autorevole ricandidatura di Vasco Errani; e fornire proposte e idee al partito nazionale, per impostare una opposizione credibile e tornare al governo del Paese. Facendo riferimento alle Primarie, anche Thomas Casadei ha parlato di “un nuovo inizio per un partito plurale, ma che ora deve mostrare una forte coesione nella discussione e nella progettazione delle proposte”. Ben venga quindi la conferenza programmatica regionale proposta da Stefano Bonaccini, ha proseguito, e ben vengano tutte quelle idee, anche formulate dal basso, che permettano all’Emilia-Romagna di continuare ad innovare. “Per questo - ha concluso - sosteniamo con forza un nuovo mandato per Vasco Errani”. Tra gli interventi successivi, una forte investitura al Presidente regionale, è giunta anche da Flavio Delbono. Nel suo intervento, il Sindaco di Bologna ha lodato la Regione per il continuo impegno volto a rafforzare la coesione sociale e la stabilità politica, e per i suoi programmi e politiche, a cominciare dal Piano Territoriale Regionale, “che guardano al futuro e rafforzano la nostra capacità di confrontarci con le realtà più avanzate d’Europa”.

Prendendo quindi la parola, Vasco Errani (leggi il suo discorso) ha manifestato una “piena e incondizionata disponibilità ad accogliere la proposta del partito", affermando però che “non sarà certo un leader a cui delegare risposte, ma l’intera comunità dell’Emilia-Romagna, e al suo interno la classe dirigente e il partito, che ne sono solo una parte, ad avere le responsabilità di proiettare se stessa nel futuro”. “È in questo che occorre essere diversi da una destra e da Berlusconi che, complice la crisi, rimangono orfani del neoliberismo, e non hanno più sogni da vendere”, ha incalzato Errani, auspicando la “messa in discussione di una vera e propria egemonia culturale”. Per farlo, ha però precisato, il buon governo, che pure c’è ed è innegabile, non è più sufficiente, ma occorre un ulteriore sforzo in termini capacità di reazione e prontezza decisionale, per rispondere ai principali cambiamenti che stanno ridisegnando il volto dei nostri territori. Occorrerà perciò proseguire le politiche già avviate in regione a sostegno della ricerca, della innovazione e dei saperi (tecnopoli), per una più attenta gestione dell’ambiente e dei territori (entro il 2013 si punta agli stessi livelli di produzione di energia alternativa della Germania), e per la promozione di un welfare agito dal pubblico che metta al centro le persone e tenga conto delle evoluzioni dei rapporti sociali (come avviene ad esempio col recente provvedimento regionale che viene incontro alle coppie conviventi). Più in generale, ha proseguito Errani, occorrerà uno sforzo per riconoscere che il più grande cambiamento degli ultimi 20 anni riguarda la trasformazione dell’Emilia-Romagna in una società multietnica: “si tratta di una verità inconfutabile – sono state le sue parole – che riusciremo ad affrontare puntando con forza non solo sui principi della legalità e della sicurezza, ma su una vera e propria battaglia di sintesi culturale che deve cominciare dalla scuola”. “In questo modo – ha concluso il passaggio – saremo in grado di cambiare il mondo, piuttosto che subirne i cambiamenti”.

E di battaglia il Presidente ha parlato infine sottolineando i diversi modi di affrontare la crisi da parte di Governo e Regione: “loro hanno costruito una fiction, ma non hanno risposto a nessuna delle categorie che a parole affermano di rappresentare; noi invece, senza fare alcuna retorica della crisi, ci siamo mossi fin da subito per dare credito alle imprese ed estendere gli ammortizzatori sociali anche a chi ne era escluso”. Fatti e non parole dunque, per affermare che dopo decenni l’Emilia-Romagna può finalmente aspirare ad essere “l’anima di un cambiamento possibile per l’intero Paese”. Perché ciò avvenga, ha però osservato Errani, occorre riconoscere che “il riformismo non è una banale retorica astratta sul nuovo, quanto una pratica costante che coniuga visioni e un faticoso impegno quotidiano”. Un riconoscimento dato per assodato da tempo in Emilia-Romagna, e che potrà e dovrà essere funzionale anche per la costruzione di un “nuovo partito per un secolo nuovo”. “Riformismo significa anche capacità di fare sintesi delle proprie storie, per elaborare una nuova cultura politica – ha concluso il Presidente – e anche in questo caso dall’Emilia-Romagna può arrivare un contributo fondamentale per il PD nazionale”.

Al termine dei lavori, con l’approvazione all’unanimità del dispositivo (in allegato assieme ai nuovi componenti della Direzione regionale e della Commissione regionale di garanzia), l’Assemblea regionale del PD E-R ha accolto, tra le altre cose, la proposta avanzata dal Segretario regionale, ai sensi dell'art. 19 dello Statuto regionale del PD, di derogare al limite ordinario dei due mandati per la ricandidatura a Presidente della Regione Emilia-Romagna di Vasco Errani, da avanzare in sede di coalizione.

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Il video integrale dell'Assemblea del PD E-R


Località: Bologna

Boscolo Hotel - Sala Felsina



La mappa - "Viale Lenin 43, Bologna":


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