Puntare alla qualificazione ambientale dell'economia, questo l'obiettivo del Partito democratico dell'Emilia-Romagna che emerge dalla conferenza stampa svoltasi a Bologna il 14 maggioLe questioni ambientali svolgono un ruolo importantissimo per il futuro del nostro Paese, per questo il Partito Democratico dell'Emilia-Romagna ha dedicato l'appuntamento di oggi allo scopo di indicare le opportunità da cogliere a livello regionale per
delineare un percorso di sviluppo sostenibile. Ad aprire i lavori è stato
Marco Lombardelli, coordinatore dell'esecutivo regionale, che ha sottolineato come la sensibilità del partito verso le tematiche ecologiche non sia una novità: "già nel corso della conferenza Programmatica, infatti, si erano avanzate molte proposte da realizzare durante il mandato per fare della Green Economy un punto di forza della Regione e un'occasione di sviluppo economico".
L'on.
Alessandro Bratti, Responsabile Ambiente del PD dell'Emilia-Romagna e Responsabile nazionale per le politiche relative alla gestione dei rifiuti, ha iniziato il suo intervento chiarendo che "parlare di Green Economy, in un momento di recessione economica come quello che stiamo attraversando, vuol dire provare a dare risposte alla crisi nella direzione di una modernizzazione ecologica, che può essere salutare sia alle imprese che si occupano direttamente di Green Economy che per quelle imprese tradizionali che vogliono ridurre il loro impatto ambientale". "Abbiamo presentato - ha proseguito - una serie di azioni da sottoporre alla Regione e da mettere in campo subito e che hanno tutte come principio ispiratore l'efficienza energetica". Efficienza energetica che parte da un netto
no al nucleare, non per motivazioni ideologiche ma perché "la proposta del Governo in materia energetica, oltre ad allontanare l'Italia dal resto d'Europa, non sta in piedi: mancano le risorse, le tecnologie, il coinvolgimento delle Regioni, lo sviluppo di una logica di sistema e, soprattutto, non vi è terzietà dell'Agenzia per la sicurezza nucleare; cosa che suscita forti dubbi sul rapporto controllati/controllori". Altro punto di frizione con il Governo è la gestione dell'emergenza Lambro "la Regione è intervenuta efficacemente, riuscendo ad evitare un disastro con un intervento costato due milioni e mezzo ma, ad oggi, non ha ancora rivisto un euro". Anche l' amministrazione del bacino del PO incontra le critiche dell'onorevole Bratti "i 180 milioni destinati dal precedente governo al piano di recupero per il Po sono stati dirottati, anche con il voto della Lega, verso altri capitoli di spesa come il risanamento del buco dell'azienda sanitaria palermitana, poi fallita lo stesso."
L'intervento conclusivo del segretario Regionale
Stefano Bonaccini si è incentrato su due punti. Innanzitutto ha evidenziato l'importanza che il Partito Democratico attribuisce alla Green Economy "il PD dell'Emilia-Romagna considera l'ambiente una risorsa, infatti la delega appartiene all'assessorato alle attività produttive. Un modello di sviluppo rispettoso dell'ambiente, oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini, può agire da volano per la crescita e lo sviluppo; portando alla nascita di nuove imprese e quindi di posti di lavoro".
Altra questione affrontata dal segretario è quella del nucleare: "il piano del governo è in netta contraddizione con quanto affermavano i candidati del centrodestra alle elezioni regionali: favorevoli sulla carta, ma poi contrari ad accettare le centrali nelle rispettive regioni". In particolare Bonaccini ha insistito nel chiedere alla Lega la posizione in merito a Caorso, dove il Sindaco del Carroccio si è detto contrario alla riapertura e disposto a ricorrere al Referendum di fronte ad un eventuale presa di posizione del Governo.